La Milano Fashion Week si è conclusa da poco più di una settimana e già urla al mondo trasformazione e rivoluzione.
È proprio mentre le persone cambiano modo di vivere, di reagire e di interpretare, che l’anima della moda cambia la sua espressione.
La forza dell’intero sistema della moda italiana viene confermata dalle stesse “Città della moda”: mentre Parigi, New York e Londra restano nella comfort zone del digitale, Milano ospita la settimana della moda Phygital: realtà e multimediale che si stringono la mano.
Libertà assoluta nella modalità di organizzazione, la moda si comporta proprio come una persona quest’anno. Le singole città ospitanti la Fashion Week Spring Summer 2021 fanno selezione tra digitale e fisico e i brand stessi scelgono quale forma rispecchi di più il loro spirito o con quale identificarsi.

Eccezionalmente Valentino sceglie Milano, prediligendo l’evento fisico con una sfilata co-ed donna e uomo. Il brand abbandona Parigi che è da anni il DNA Valentino e sceglie l’Italia come opportunità, un ritorno a casa inusuale ma che ricerca identità nella sua storia.
Tra quelli che invece hanno scelto la forma digitale spiccano Missoni, Prada, con il debutto di Raf Simons alla co-direzione creativa insieme a Miuccia Prada; Bottega Veneta conferma per la seconda volta l’alternativa multimediale con cui a
luglio 2020 aveva presentato la precollezione Spring Summer 2021 in co-ed donna e uomo.
Hanno arricchito il calendario digitale il lancio della capsule collection tra Emilio Pucci e Tomo Koizumi, il 55° anniversario di Laura Biagiotti, celebrato con un video inedito e la presentazione co-ed dei creativi Fiona Sinha e Aleksandar Stanic con Trussardi per Archive+Now.
Milano è l’edizione delle uscite di scena e dei grandi ritorni, come quella di Dolce&Gabbana, che come Valentino non partecipavano alla passerella italiana da anni.
Tra i grandi protagonisti, Giorgio Armani si unisce alle scelte digitali ma si rivoluziona: la passerella ospita la collezione fisicamente ma a porta chiuse. Armani, infatti, ha dato vita alla sua presentazione trasmettendola in diretta su La7, incollando milioni di persone alla visione del suo evento in tv e avvicinandosi alle case: si racconta in vesti nuove e molto vicine ai tempi che abbiamo da poco vissuto. Quella di Armani è una decisone dai significati opposti: rispetto delle regole di sicurezza o un avvicinamento sociale che spacca la divisione fra lusso e noi “comuni mortali? “.

Sulla linea di questo spirito rivoluzionario Urban Vision, media Company leader, si conferma ancora come strumento streaming della Milano Fashion Week, i maxischermi posizionati in vari punti della città di Milano e a Times Square hanno trasmesso i contenuti della Fashion Week italiana. Palcoscenici a tutti gli effetti che interagiscono sempre più profondamente con i propri interlocutori.
Anche Parigi chiude le porte della Fashion Week e lascia un ricordo digitale e molto vicino alle innovazioni di Milano. Ma anche il legame all’evento fisico a Parigi esiste e tra coloro che hanno sfilato sul catwalk con un pubblico troviamo non solo Chanel, presente di nuovo al Grand Palais, ma anche Christian Dior, Balmain, Acne Studios e molti altri. E ancora, eventi su appuntamento come nel caso di Alexande Vauthier, Giambattista Valli e Schiapparelli.
Sono 45 invece gli eventi digitali previsti: tra i brand che optano per la nuova modalità, Roger Vivier con un micro film, Miu Miu, Balenciaga e Givenchy. Il brand ha presentato virtualmente la prima collezione firmata dal nuovo direttore creativo Matthew Williams.

Anche Rihanna con Savage x Fenty si schiera dalla parte del digitale trasmettendo la sua collezione sotto forma di show su Amazon Prime Video. Le protagoniste sono amiche della star e personaggi di fama internazionale tra cui Paris Hilton, Lizzo, Irina Shayk e molte altre. Fanno colonna sonora alla sfilata Travis Scott, Rosalía e il musicista Miguel. Una performance a 360 gradi che inaugura ancora una volta la svolta multimediale come la vera tendenza 2021.
Parigi per la trasmissione generale dei suoi contenuti digitali sceglie una piattaforma inaugurata a luglio, creando un archivio di fashion film. Un’esperienza anch’essa completa, immersiva e sensoriale, che ricrea la realtà di un luogo virtuale.
Grande attenzione è stata rivolta alle novità di presentazione delle collezioni, virtuali o fisiche, facendo diventare veri e propri trends gli eventi stessi. Nonostante tutte le novità tecnologiche, i protagonisti veri e propri rimangono sicuramente gli outfit, i capi, gli abiti, i tessuti e tutto ciò che è riflesso del prodotto moda.

Non passano inosservati i legami tra prodotto e digitale, tra tessuto e display, tra periodo storico e accessori, tra tendenza e innovazione.
La scelta di far sfilare l’uomo (che sfila di solito a gennaio e giugno) con la donna è lo specchio del momento, è spirito rinnovatore, è cambiamento. L’uomo della passerella della Spring Summer 2021 ama il colore: dalle tinte più vivaci ai toni neutri, passando dai colori pastello al fluo. Ed è così che anche la donna passeggia indossando contrasti di colore: il giallo, il verde, il rosa, il rosso che danno tono a capi più leggeri e outfit più severi e decisi, in contrasto a nuance delicate. Combinazioni doppie e opposte, significati ambivalenti.
Le novità digitali riviste nei fiori 3D degli abiti sono la copertina del nuovo sistema. Non solo: sovrapposizioni di materiali, o, addirittura, di veri e propri abiti, in prima linea il mix and match e il patchwork. Voce al contrasto, al sentimento, a ciò che è più disciolto.

Le mascherine che diventano parte dell’outfit con dettagli particolarmente creativi sono la conseguenza di ciò che è accaduto e accade nel mondo, la reazione a ciò che è successo.
Linee ampie, morbide sono simbolo di comodità. Forme che non fasciano, che non costringono ma che favoriscono i movimenti son le principali scelte. Tendenze che raccontano il presente e il bisogno di libertà.
Il passaggio di testimone tra Milano e Parigi riflette la nuova espressione libera di moda: risultato di forza nelle sue capacità di fare sistema e di fare TENDENZA nel più difficile dei momenti.
Articolo di Francesca Rossati.